Da Ratisbona a Rimini – Sulla rotta del Brennero attraverso le Alpi
Nuove ricerche sull'antica strada romana da Pontedrusi a Veldidena
Bolzano - Un viaggio che oggi richiede appena cinque ore in auto, nell’antichità richiedeva almeno cinque giorni: l’attraversamento delle Alpi attraverso il Passo del Brennero. L’archeologo Günther Kaufmann del Museo Archeologico dell’Alto Adige presenta nel volume 52 delle Pubblicazioni dell’Archivio Provinciale dell’Alto Adige le più recenti scoperte su questa antica via romana – per la prima volta raccolte in un quadro completo del tratto tra Bolzano e Wilten/Innsbruck.
La principale arteria romana a nord delle Alpi era inizialmente la Via Claudia Augusta, che da Verona, passando per il Passo di Resia, conduceva ad Augusta (Augsburg). Parte della politica espansionistica voluta dall’imperatore Augusto, questa strada collegava Bolzano (Pons Drusi) alla capitale provinciale della Rezia.
Già nel I secolo d.C., tuttavia, fu realizzata una nuova via attraverso il Passo del Brennero – probabilmente sotto l’imperatore Claudio. Dopo le incursioni germaniche, la rotta del Brennero acquisì una crescente importanza strategica a partire dal tardo II secolo, diventando una via militare con collegamento diretto al campo legionario di Ratisbona (Castra Regina). Rimase in uso fino alla fine dell’Impero Romano e fu regolarmente manutenuta. Nel pieno medioevo fu progressivamente abbandonata, preferendo invece percorsi alternativi come la strada d’altura sul Renon, con sosta alla commenda monastica di Longomoso.
Nonostante la sua lunga storia, la strada non ha lasciato alcun nome tramandato: la rotta del Brennero resta una via anonyma. Per la prima volta, Günther Kaufmann è riuscito a ricostruirne quasi interamente il tracciato, grazie all’analisi di pietre miliari romane, fonti scritte, toponimi e nuovi ritrovamenti archeologici nella Val d’Isarco.
Uno dei risultati più significativi del suo studio riguarda la risoluzione di un errore sistematico presente nelle carte e itinerari romani (come la Tabula Peutingeriana e l’Itinerarium Antonini): le distanze delle stazioni di sosta a nord delle Alpi risultavano falsate fino a 20 km. Kaufmann ha potuto correggere questi dati confrontando le iscrizioni delle pietre miliari conservate in vari musei con le fonti romane e nomi geografici riuscendo così a localizzarle correttamente.
Il suo risultato: "La strada seguiva quasi sempre la riva orografica sinistra (orientale) dell’Isarco, attraversandolo per la prima volta solo a Vipiteno. Una strada secondaria proveniente dalla Val Pusteria si univa alla rotta principale a nord di Bressanone", spiega Kaufmann.
Il lavoro di Kaufmann dimostra che la strada del Brennero fu utilizzata intensamente fino all’Alto Medioevo. Oggi questo tracciato rappresenta una delle principali arterie di collegamento tra il nord e il sud dell’Europa, fondamentale per il traffico commerciale e turistico.
"La ricerca di Günther Kaufmann rappresenta un importante contributo alla ricerca archeologica di base, che il Museo Archeologico dell’Alto Adige continua a promuovere, accanto al progetto dell’Uomo venuto dal ghiaccio", afferma la direttrice del museo Elisabeth Vallazza, annunciando: "Nei prossimi mesi pubblicheremo altri studi sugli scavi a Sabiona e sulla storia dell’archeologia del XX secolo."
Pubblicazione: Kaufmann, G.: Römerstraßen in den Alpen – von Pontedrusi bis Veldidena. In: Pfeifer, G. / Andermann, K. (eds.): Verkehr und Unterwegssein in der Vormoderne. Historische Perspektiven auf ein zeitloses Thema. Akten der internationalen Tagung Brixen, Bischöfliche Hofburg und Priesterseminar 13. bis 16. September 2023 (2024) 33-100;
Foto:
pietra miliare romana proveniente da Prato Isarco © Museumsverein Museo della Città, Bolzano
resti di una testata di ponte ricoperta da una struttura successiva a Prato Isarco © Galliazzo, Via Claudia Augusta
Tabula Peutingeriana con il tratto tra Trento e Wilten/Innsbruck © Wikimedia
tracciato ricostruito dell’antica via del Brennero © Kaufmann, Römerstraßen
CONTATTO PER LA STAMPA:
Katharina Hersel
Museo Archeologico dell’Alto Adige
Via Museo 43, I-39100 Bolzano
tel.: +39-0471-320114
eMail: press@iceman.it
sito internet: www.iceman.it;
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